10 cose che non sapete sull’aglio (e ve lo renderanno decisamente più simpatico)

Chi scrive è cresciuta in una famiglia un po’ spartana, almeno sotto il profilo alimentare. A mia madre non è mai piaciuto cucinare e nei miei ricordi di bambina c’è un carrello della spesa settimanale occupato per buona misura da cibi surgelati, pronti per essere riscaldati nel forno a microonde.

Poi c’erano gli alimenti tabù, quelli che in casa proprio non entravano, perché difficili da usare o dall’odore particolarmente intenso. L’aglio era uno di questi. Il risultato di questa mia infanzia anti-gourmet? Oggi di professione faccio la giornalista enogastronomica e ho una passione viscerale per l’aglio. Il profumo del suo soffritto mi manda letteralmente in estasi. Ma capisco che per molti non sia così (qui però trovate una bella “storia di riscatto” in questo senso).

Avete presente il detto “se lo conosci lo eviti”? Con l’aglio secondo me vale esattamente il contrario. Basta prendere un po’ di confidenza per cambiare idea sul suo conto e iniziare ad usarlo più spesso. Ecco allora 10 cose da sapere sull’aglio, miti da sfatare inclusi.

1) Perché ha un odore pungente

Ovviamente non posso che partire dall’odore dell’aglio, che molti classificano come puzza. Allo stato naturale l’aglio non ha praticamente alcun profumo. L’effluvio si sprigiona quando lo spicchio viene tagliato o schiacciato e il responsabile è l’allicina, una molecola che contiene lo zolfo.

2) E come si toglie dalle mani

Va da sé che, maneggiando l’aglio con le mani, le nostre dita assorbono questa sostanza e iniziano a “sapere di aglio”. C’è chi dice che sia un odore impossibile da rimuovere, ma non è affatto così. I trucchetti per toglierlo sono tantissimi e piuttosto efficaci. Qualche esempio? Una soluzione a base di sale da cucina e succo di limone, da strofinare sulle mani leggermente bagnate: acido citrico batte allicina 1 a 0. Stesso discorso vale per il bicarbonato di sodio. Versatene 2 cucchiai in una bacinella e poi immergete le mani, iniziando a sfregare, bastano un paio di minuti.

3) L’alito da aglio si può evitare – atto primo

Quando mangiamo l’aglio, l’allicina entra nel flusso sanguigno e nei polmoni per poi essere espulsa attraverso il respiro (e la traspirazione). Da qui la brutta fama dell’aglio come responsabile dell’alito cattivo e del sudore pungente. Ma anche in questo caso i rimedi non mancano. Sembra un consiglio banale, ma resta il più efficace: lavatevi subito i denti, risciacquandoli con il collutorio. Oppure mettete in bocca in chicco di caffè.

4) L’alito da aglio si può evitare – atto secondo

Una mela al giorno, toglie l’odore di aglio di torno: gli enzimi contenuti nel frutto della salute per antonomasia lavoreranno in questo senso. Il succo di limone, valido per le mani, è utile ovviamente anche per l’alito. E più in generale l’acido citrico presente in tutte le varietà di agrumi si dimostra efficace. Vi aspettate anche qualche rimedio per combattere il sudore pungente? Qui non c’è frutta che tenga, ma una buona e frequente igiene e l’utilizzo di deodoranti e profumate creme per il corpo.

5) Venerato dagli Egizi

E adesso un po’ di storia. Gli antichi Egizi furono i primi ad accorgersi delle proprietà benefiche dell’aglio, che consideravano una pianta sacra agli dei. Nella tomba del faraone Tutankhamon sono stati rinvenuti dei bulbi d’aglio posti a protezione della salma. L’aglio era usato come ricostituente, una sorta di medicina naturale. È stato accertato che venisse somministrato giornalmente agli schiavi che costruivano le piramidi per aumentare il loro grado di resistenza fisica.

6) … e apprezzato da Greci e Romani

Anche i Greci apprezzavano l’aglio. Gli atleti olimpici, ad esempio, lo consumavano prima degli allenamenti e delle gare, mentre nell’antica Roma l’aglio veniva distribuito alle truppe legionarie. Dicevano esaltasse la mascolinità dei soldati ma soprattutto prevenisse le infezioni.

7) Un amico del cuore

L’elenco delle proprietà dell’aglio, in realtà, è lunghissimo. Qui mi limito a ricordare come diversi studi sembrino evidenziare una sua azione benefica sul sistema cardiocircolatorio: detto in parole povere, l’aglio favorisce la vasodilatazione e quindi aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna, limitando l’accumulo del cosiddetto colesterolo cattivo.

8) Il rimedio della nonna

Pare che l’aglio possa avere un’azione positiva anche sulle vie respiratorie. In inverno veniva considerato un toccasana contro il raffreddore e il mal di gola. Volete sapere qual è il rimedio della nonna ai primi segnali dell’influenza? Uno spicchio d’aglio immerso nel miele, da buttar giù al mattino, ancora digiuni. Ovviamente lungi da noi dirvi di affidarvi all’aglio e non alla medicina ma chissà, magari l’aglio nel miele è pure saporito.

9) L’afrodisiaco che non ti aspetti

Ebbene sì, a dispetto del suo odore sembra che l’aglio abbia anche delle virtù afrodisiache, legate proprio all’aumento del flusso sanguigno che favorisce l’erezione maschile. C’è addirittura chi lo ha definito un’alternativa naturale al viagra. Noi preferiamo limitarci a dire, più poeticamente, che fa bene all’amore!

10) Si coltiva (anche) a casa

A questo punto non resta che capire come coltivarlo. La buona notizia è che la pianta non ha bisogno di molto spazio, terreni o cure particolari, basta solo evitare i ristagni d’acqua. Via libera quindi alla coltivazione nell’orto oppure in vaso sul balcone. Si pianta durante i mesi invernali e si raccoglie indicativamente a giugno, quando gli steli e i fiori cominciano a ingiallirsi seccarsi. I bulbilli, ovvero gli spicchi d’aglio, vanno sistemanti con tutta la buccia a circa 5 cm di profondità, distanti 15-20 cm gli uni dagli altri. Bisogna innaffiarli solo due volte a settimana: anche chi non ha il pollice verde ce la può fare.


Questo articolo fa parte della nostra collaborazione con il Consorzio dell’Aglio Bianco Polesano DOP. Vuoi saperne di più sull’aglio? Clicca qui.

Jessica Bordoni

Milanese giramondo, giornalista professionista dal 2015. Scrive di food&wine su varie testate, tra cui Civiltà del bere, Il Giornale e Le Guide di Repubblica.