Verdure a foglia verde, i segreti per conservarle al meglio

Avete presente i buoni propositi che si fanno la notte di San Silvestro, della serie “l’anno prossimo inizierò a fare questo, non farò più quello” e via promettendo? Ecco, io alla fine del 2018 ho deciso che non avrei più comprato l’insalata in busta. E in effetti così è stato. Ovviamente mi sono dovuta fare una cultura su come conservare le verdure a foglia verde. Qui vi riassumo quello che ho imparato.

La prima regola può sembrare scontata, ma non lo è affatto: compratele spesso, ma senza esagerare con le quantità. Il discorso valeper tutte le stagioni, ovvero sia per le verdure a foglia verde estive, come soncino, iceberg, rucola, sia per quelle invernali tipo spinaci ed erbette. Per loro natura infatti questi vegetali sono estremamente delicati. Tendono a perdere croccantezza e a sciuparsi molto più in fretta di tuberi, radici e dei cosiddetti ortaggi a frutto, tipo melanzane e pomodori. Il motivo? L’assenza di una buccia esterna che isola e protegge la polpa.

Il nemico numero uno è l’umidità. Se non volete che le foglie della vostra lattuga o delle biete si affloscino, evitate che si bagnino o rimangano a contatto con l’acqua. Prima di metterle in frigo, asciugatele meticolosamente: non devono restare gocce o parti umide. Per farlo potete tamponarle von un canovaccio di stoffa, ma anche dei fogli di carta assorbente da cucina vanno bene. Mi raccomando: siate delicati per non rischiare di rompere le foglie stesse.

 

Come conservare le verdure a foglia verde

C’è chi mette le verdure a foglia verde nella centrifuga prima di sistemarle nel frigo. Personalmente la trovo una pratica un po’ invasiva, da evitare soprattutto nel caso delle verdure “a cespo” o cespuglio. Per centrifugarle bisognerebbe prima staccare le singole foglie e questa operazione non gli allunga certamente la vita.

Va anche detto che le verdure a foglia verde contengono di per sé molta acqua. Dopo averle asciugate, una buona mossa per scongiurare la formazione di altra umidità è quella di avvolgerle nella carta assorbente. Non c’è molto da dire riguardo alla tecnica, fondamentalmente dovete simulare l’effetto “mummia” o anche “gomitolo”, fasciandole completamente. Non lesinate con gli strappi: meglio due strati che uno.

Un altro trucchetto anti-umidità è quello del sacchetto. Una volta “mummificata” la vostra verdura, riponetela in un sacchetto (meglio di cartone che di plastica) e accartocciate l’apertura per non fare entrare l’aria. Questo stratagemma, oltre a salvaguardare la freschezza, evita che le foglie assorbano gli aromi degli altri cibi contenuti nel frigo. In alternativa potete mettere le verdure dentro a un contenitore con il coperchio a chiusura ermetica. Anche in questo caso i materiali contano: no alla plastica, sì al vetro. Il plus del contenitore rispetto al sacchetto? È rigido ed evita che l’insalata venga inavvertitamente schiacciata da altra frutta o verdura più “pesante”.

E a proposito: in frigo, sì, ma dove? Ovviamente nel cassetto in basso, che è la parte più riparata. Se avete toppato il primo consiglio e vi ritrovate con il cassetto pieno, mettete le verdure a foglia verde nel ripiano più alto, che risulta meno freddo rispetto a quelli centrali. Ma in linea di massima cercate di non toppare il consiglio numero uno.

Le varietà di insalata vanno consumate tendenzialmente crude, insaporite con olio, aceto, salsa allo yogurt, senape o altri condimenti a vostro piacimento. Se avanza qualcosa, non è proprio il caso di rimettere la ciotola in frigo. I condimenti infatti “cuociono” l’insalata, come si dice in gergo, deteriorandola nel giro di qualche ora. Nel caso di spinaci, biete, cicoria e in generale delle verdure a foglia verde invernali, per conservarle più a lungo potete cuocerle – bollirle o saltarle in padella – e poi metterle in freezer (una volta raffreddate) negli appositi sacchetti gelo. Si mantengono per circa 3 mesi.

Jessica Bordoni

Milanese giramondo, giornalista professionista dal 2015. Scrive di food&wine su varie testate, tra cui Civiltà del bere, Il Giornale e Le Guide di Repubblica.