McDonald’s abbandona il plant-based: un’occasione per i competitor?
McDonald’s ha recentemente deciso di ritirare McPlant, il suo panino plant-based, dai menù negli Stati Uniti. Questa scelta risulta sorprendente alla luce della crescente domanda di opzioni vegetariane e flexitariane in Europa e in Italia, che farebbe pensare a un parallelo aumento anche negli Stati Uniti. Secondo una ricerca di Unione Italiana Food e AstraRicerche, in Italia 22 milioni di persone scelgono abitualmente alimenti plant-based. Inoltre, uno studio di Ipsos per Bonduelle Group evidenzia l’aumento dei consumatori flexitariani, ossia coloro che seguono una dieta prevalentemente vegetariana ma che occasionalmente consumano carne. Secondo il Rapporto Italia 2024 di Eurispes, è vegetariano il 7,2% degli italiani, seguiti dal 2,3% di chi si dichiara vegano; il trend di chi attua una scelta vegetariana è in crescita: +3% nel 2024 rispetto allo scorso anno. Tra i motivi che portano a queste scelte alimentari ci sarebbero la sensazione di una migliore condizione fisica (86,4%), la facilità di mantenere il peso forma (73,3%) e una maggiore creatività in cucina (66,5%).
Come racconta IlPost, invece, i consumatori statunitensi per il momento non cercano McPlant o altre proteine vegetali quando vanno da McDonald’s, e quindi l’azienda tornerà a concentrarsi sui prodotti che sono più richiesti: quelli a base di pollo, soprattutto. Il punto è che, secondo un’organizzazione non profit americana che studia e promuove la diffusione di alternative alle proteine animali, il numero di persone che cercavano alternative alla carne negli Stati Uniti era cresciuto molto tra il 2019 e il 2021, ma è in diminuzione da allora.
Mentre McDonald’s fa un passo indietro, alcuni dei suoi principali concorrenti stanno investendo nelle opzioni plant-based. KFC, ad esempio, ha lanciato la sua prima linea Veggie in Italia, con prodotti come il Twister Veggie e i Tender Veggie, realizzati con proteine derivate dai funghi. Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC Italia, ha dichiarato: “La scelta di ampliare la proposta in menù per rispondere alle scelte dei sempre più numerosi vegetariani, ma anche dei flexitariani o semplicemente dei fan curiosi, è una decisione strategica […] Il 71% dei consumatori si aspetta che i ristoranti rispondano anche alle esigenze di chi ha necessità alimentari specifiche”. Questo impegno di KFC mostra una chiara volontà di soddisfare la crescente domanda di opzioni vegetariane.
In realtà, non troverete i McPlant nemmeno in Italia, dove c’era stato un tentativo di introdurre il burger senza carne nel 2021, come negli Stati Uniti, ma soltanto per un periodo limitato: oggi le uniche opzioni vegane presenti nel menù fisso sono l’insalata mista e le patatine fritte. In Europa, invece, va alla grande: lo scorso settembre, McDonald’s ha lanciato il McPlant in Svizzera e Slovenia, rispondendo alla crescente popolarità del flexitarianismo in entrambi i paesi. Nello stesso periodo, nei Paesi Bassi, ha ampliato la sua offerta plant-based con il nuovo McPlant Steakhouse e ha temporaneamente sostituito il McKroket a base di carne con una versione impanata a base di jackfruit. Inoltre, per incoraggiare i clienti a provare le opzioni senza carne, le hanno posizionate prima di quelle a base di carne nei menù. Nel Regno Unito e in Irlanda, infine, ha proposto un doppio McPlant durante la campagna Veganuary dell’anno scorso, rispondendo alla forte domanda registrata in Irlanda nel 2022. Recentemente, la catena ha anche annunciato la sperimentazione di gelato vegano nel Regno Unito, segnalando che la richiesta di cibo plant-based continua a essere alta nel paese.
Un altro esempio significativo oltre a KFC è una grande catena di fast-food che ha recentemente introdotto una nuova opzione vegetariana, rispondendo alle richieste dei consumatori insoddisfatti dalla decisione di McDonald’s. Come riportato da Daily Mail, questa catena ha deciso di puntare su un burger vegetale proprio mentre McDonald’s abbandonava il settore, dichiarando: “I nostri clienti hanno chiesto più opzioni vegetariane, e siamo entusiasti di rispondere a questa domanda con un prodotto che non solo è delizioso, ma anche sostenibile.” La decisione di McDonald’s potrebbe quindi rappresentare un’opportunità d’oro per i suoi concorrenti di catturare una fetta di mercato in crescita, offrendo alternative plant-based che potrebbero aumentare la soddisfazione e la fedeltà dei clienti.