Che cos’è la scorzonera, la radice amata dagli chef stellati

Scorzonera

La scorzonera, anche nota come asparago d’inverno, è un ortaggio della famiglia delle Asteraceae, insieme a piante più familiari nella nostra cultura gastronomica come radicchio e topinambur. Molti di voi non l’avranno mai nemmeno sentita nominare. Bene, è giunto il momento di aggiungere un’altra radice al vostro repertorio culinario. La scorzonera è una pianta facile da coltivare, che sta venendo rivalutata in cucina, per via del suo interessante sapore amaro.

La scorzonera, dal nome scientifico Scorzonera ispanica L., non viene da molto lontano. È originaria dell’Est Europa ma viene coltivata anche in Italia, sopratutto in Piemonte e Liguria. Conosciuta nel mondo dell’Antica Grecia come “barba di becco”, rivela col suo nome l’uso che se ne faceva in epoca medioevale: era infatti un valido antidoto contro i morsi dei serpenti (in catalano ‘escorso’ significa ‘vipera’ e richiama proprio l’uso delle radici della pianta come antidoto).

Un’altra interpretazione più basilare del suo nome è legata al colore nero della sua scorza. Scorza che va sempre rimossa prima di consumare la radice. Si differenzia dalla cugina scorzobianca per il colore nero/marrone della buccia. La polpa è candida, bianco crema, e secerne un liquido molto colloso e zuccherino che può ricordare sapori simili a quelli dell’asparago, del carciofo o del cocco. 

La radice di scorzonera ha un diametro attorno ai 3-3,5 cm e un’impressionante lunghezza che arriva fino a 30-40 centimetri. Della Scorzonera si possono fare semine in periodo diversi dell’anno, una tardo primaverile e una estiva, rendendola così disponibile da fine agosto a febbraio. C’è chi dice che il suo sapore intenso e leggermente amarognolo ricordi quello delle ostriche. 

Scorzonera: proprietà della radice

Oltre al sapore intenso, è ricchissima di proprietà utili per l’organismo. È poverissima di calorie, ricca di vitamine e di ferro, calcio, fosforo e manganese, nonché di inulina e levulina – per questo viene considerata adatta a coloro che soffrono di diabete e che sono costrette a tenere sotto controllo la propria alimentazione.

Ricette con la scorzonera

Si può consumare in mille modi: bollita, fritta, brasata, in umido, gratinata o glassata. L’importante è che non venga cotta troppo a lungo per evitare che perda completamente consistenza e sapore. È capace di essere umile, insieme a un uovo fritto, ma anche più “nobile”, con tagliolini e tartufo nero. Il risotto di scorzonera è un’idea di primo molto gustosa. È ottima anche tagliata a fette e fritta, da servire come snack per l’aperitivo, una tradizione natalizia a Genova e dintorni. 

La radice è ideale anche fatta a dadolini in ricette di pesce. Sempre in Liguria si prepara la bollita e irrorata da una salsa di capperi e acciughe. Scendendo verso la capitale, ai fornelli del ristorante Il Pagliaccio lo chef Anthony Genovese serve un’anatra con melograno, rosa di Gorizia, scorzonera e nocciole. Un’altra prova, anche se non ne avevamo bisogno, della sua versatilità e delle sue molteplici possibilità di abbinamento.