Frutto del drago (pitaya): che sapore ha e come mangiarlo

Frutto del Drago Pitaya

A volte un frutto ci conquista per l’aspetto. A volte per il nome. A volte per entrambi. È il caso del frutto del drago o pitaya, un frutto tropicale originario del Centro e Sud America, famoso per il colore rosa acceso – e anche, beh, per l’essere buonissimo. In tempi in cui i frutti pop, dai colori fluo o pastello, ci piacciono al punto da crearli (quasi) in laboratorio, è incredibile pensare che il frutto del drago sia nato così, senza che nessuno scienziato si mettesse d’impegno a farlo così bello. Aggiungeteci che contiene tantissima vitamina C e (e fibre, e sali minerali) e ce n’è abbastanza da cercare di capirne di più, ovvero scoprire di cosa, dove cresce e ovviamente come si mangia.

 

 

Frutto del drago: la pianta

Il dragon fruit viene prodotto dai cactus della famiglia Cactacaea – anche noto come cactus “Drago”. La forma è ovale, la buccia di colore rosa (in alcuni casi con sfumature più violacee o rosse), la polpa è bianca e punteggiata di semini neri. La consistenza della polpa è cremosa e il gusto, difficilmente descrivibile se non lo si ha provato, è molto dolce e rinfrescante. Fun fact: a causa del colore molto intenso il dragon fruit viene usato anche in campo cosmetico. Di recente hanno iniziato a venire prodotti frutti del drago anche in Sicilia, cosa che permette di comprarli a un prezzo più basso di quello a cui, causa importazione, lo troviamo normalmente. Ad esempio qui potete acquistare online la pitaya siciliana.

 

Frutto del drago: come si mangia

A questo punto la domanda è d’obbligo: come si mangia il frutto del drago? In purezza può essere mangiato tipo il kiwi: tagliato a metà e scavato con un cucchiaino (no, la buccia non si mangia, nel caso ve lo siate chiesto). In alternativa si può sbucciare – la buccia viene via molto facilmente – e mangiare a fette, a cubetti, ridotto in purea, insomma avete capito, un po’ come vi pare. Il sapore è simile a quello del kiwi ma un po’ meno acido. Altro aneddoto curioso: in paesi del Sud Est asiatico come Thailandia e Vietnam si mangiano anche fiori e boccioli del frutto del drago.