4 birre italiane fantasmagoriche da provare a Natale

Birre di Natale

Sfatiamo il luogo comune per cui in inverno c’è spazio solo per bollicine e vin brulé; le birre soprattutto durante il periodo natalizio possono essere un ottimo drink per riscaldarsi, o da mettere in tavola durante le feste. Soprattutto se prendiamo delle birre di Natale italiane.

Le birre di Natale: cosa sono?

Nel Nord Europa, Belgio e Germania in primis, a fine anno si stappano le birre di Natale. In pratica delle edizioni speciali, che vengono lanciate tra la fine di novembre e l’inizio dicembre e restano in commercio fino a gennaio inoltrato. Si tratta di una grande famiglia di birre dallo stile anche molto diverso, accumunate dal fatto di essere mediamente più alcoliche e strutturate.

Spesso queste birre natalizie vengono arricchite con erbe e spezie che donano un’aromaticità dolce e avvolgente. Il modo migliore per sorseggiarle è ovviamente spaparanzati sul divano del salotto al chiarore dell’albero illuminato.

Sbaglia chi crede che l’usanza delle birre di Natale sia una moda recente legata al consumismo delle feste. In realtà la tradizione affonda le radici nell’antico mondo contadino del Centro-nord Europa, che vedeva nella birra un vero e proprio alimento. Dopo una giornata di fatica in campagna, la sua carica alcolica e il residuo zuccherino erano esattamente quel che serviva a dare sostentamento sia al corpo che allo spirito.

Le Kerstbier del Belgio

Ovviamente, Paese che via, Christmas beer che trovi. In Belgio praticamente ogni birrificio produce una versione “rinforzata” della classica Belgian Ale. Qui le birre di fine anno si chiamano Kerstbier (Kerst in fiammingo significa natale) e sono arricchite dalla presenza di cannella, zenzero, scorza d’arancia, chiodi di garofano, ma anche vaniglia e cioccolato.

Per una vera full immersion nel mondo delle Kerstbier non c’è posto migliore di Essen, comune delle Fiandre al confine con l’Olanda: ogni anno la settimana prima di Natale si organizza il Kerstbier Festival.

Siete ancora convinti che la bevanda invernale per antonomasia sia il vin brulé? Allora provate un’altra specialità belga, la Glühbier, che potremmo definire come la birra brulé. Si tratta di una bevanda scura e super speziata, che viene servita bollente. È abbastanza diffusa anche in Polonia.

Le birre di natale tedesche

In Germania, invece, le birre natalizie per antonomasia sono le Bock: a bassa fermentazione e con tanto malto che rende il sorso pieno, ampio e corroborante. Per la cronaca, il grado alcolico di queste birre non scende mai sotto i 6,5% vol. e di solito nei Biergarten vengono servite in boccali da mezzo litro: roba per palati allenati.

In Baviera, e per la precisione in Franconia, dovete chiedere una Stärk’ antrinken. La traduzione letterale suona tipo “bere la forza” e la tradizione locale impone di sorseggiare non uno ma 12 boccali nel corso della sera dell’Epifania. In pratica uno per ogni mese, come buon auspicio per l’anno appena cominciato.

Le proposte di Menabrea e Extraomnes

E le birre di Natale italiane? Numerosi birrifici artigianali hanno messo a punto la loro birra di natalizia sul modello belga e tesesco. Antesignano dei craft brewery nazionali con sede a Biella, Menabrea propone la Christmas beer: una rossa di antica trazione intorno ai 5,20% vol., speziata a dal retrogusto piacevolmente amaro. È venduta in diversi formati incluso il fusto, pensato per i ritrovi natalizi tra parenti e amici.

Il birrificio Extraomnes di Marnate, nel Varesotto, da ormai parecchi anni produce la Kerst. Profumi fruttati intensi che ricordano le mele caramellate e la pasta di mandorle; l’ingresso in bocca è morbido, ma subito seguito da un’acidità sferzante.

Le versioni di Il Mastio e Baladin

Un’altra Belgian Strong Ale da non perdere è la Rock Noel del birrificio marchigiano Il Mastio. Ambrata e corroborante, con fresche note di zenzero che ne smorzano il tenore alcolico (siamo sui 9% vol.).

Tra i marchi che hanno sempre creduto nelle birre natalizie c’è anche il birrificio piemontese Baladin, che ha creato una vera e propria linea e ogni anno lancia una ricetta diversa. Nel 2021 Teo Musso ha concepito la Noel Gentile che, come il nome lascia intendere, è impreziosita dalla nocciola tonda gentile del Piemonte. Ricchissima e avvolgente, con note di cacao amaro, fico e dattero e toffee.

Jessica Bordoni

Milanese giramondo, giornalista professionista dal 2015. Scrive di food&wine su varie testate, tra cui Civiltà del bere, Il Giornale e Le Guide di Repubblica.