Carote & co. Come si conservano le radici

Come conservare le radici

La carota è senza dubbio un ortaggio, ma se dovessimo essere più precisi è un ortaggio da radice. Questa distinzione aiuta non solo a sembrare molto intelligenti, ma perché conservare le radici è diverso da conservare i comuni ortaggi. Come abbiamo già visto, infatti, le cose cambiano – e parecchio – se si tratta di verdure a foglia verde, tuberi, erbe aromatiche e bulbi, che fanno tutti parte della macro categoria degli ortaggi, ma hanno bisogno di ambienti e temperature assai diversi per conservarsi al meglio e più a lungo.

Cosa sono le radici

Per farla breve, gli ortaggi da radice – anche chiamati radici vegetali o semplicemente radici – sono piante di cui mangiamo la radice. Ovviamente le dimensioni delle radici sono decisamente grandi, spesso sproporzionate rispetto al resto del corpo della pianta. Di solito crescono sottoterra e sono un vero e proprio concentrato di vitamine, minerali, fibre e sostanze antiossidanti.

Fra le radici troviamo: carota; ravanello; barbabietola; rafano; pastinaca; daikon. In più negli ultimi anni abbiamo iniziato a conoscere anche radici che non appartengono alla cucina italiana, come la curcuma, lo zenzero, il ginseng. Come avete capito, conoscete molte più radici di quelle che pensavate. Una di cui forse non avete mai sentito nominare, ma che dovreste assolutamente assaggiare è il ravanello anguria o ravanello pompelmo. Si tratta di un’antica varietà di daikon giapponese con la polpa rosa fucsia e il sapore dolce e pungente insieme. Non saprei dirvi se è più buono o più bello. Ma sto divagando, lo so.

il ravanello anguria

Come conservare le radici

Eravamo partiti da come conservare le radici e la buona notizia è che questo tipo di ortaggi ha una vita piuttosto lunga se paragonata ad altre verdure. La regola numero uno riguarda la pulizia. Una volta acquistate le radici, eliminate eventuali residui di terra, erba o altri filamenti.

Altrettanto importante è la fase dell’asciugatura: l’acqua, infatti, favorisce il proliferare dei microorganismi e rende la consistenza molliccia, alterando anche il gusto. Basta avere a portata di mano un panno da cucina o qualche foglio di carta assorbente e in meno di cinque minuti le vostre radici saranno pulite e asciutte, pronte per essere messe in frigorifero.

Le radici vanno messe in frigorifero?

Proprio così. Le radici vanno conservare in frigorifero, precisamente dentro il cassetto della frutta e della verdura. Prima, però, disponetele dentro a un sacchetto di carta (non di plastica). Con uno stuzzicadenti praticate 5-6 forellini lungo il sacchetto. Questa operazione permette all’aria di passare ed eviterà che si formi umidità, con conseguente creazione delle famigerate goccioline d’acqua.

Per quanto si conservano in frigorifero? Di fatto ogni tipo di radice è un mondo a sé, ma in media i tempi di conservazione vanno dalle 2 alle 3 settimane.

È possibile congelare le radici?

Se non siete sicuri di consumarle nell’arco di 15-20 giorni potete congelarle. Per farlo, bisogna prima sbucciarle accuratamente e questo potrebbe richiedere un po’ di tempo. Nel caso della curcuma e dello zenzero, già che ci siete, dopo aver eliminato gli scarti tagliate anche la “polpa” a pezzettini e metteteli negli appositi sacchetti antigelo. La mattina sarà un attimo prepararsi il famoso bicchiere d’acqua calda + zenzero, che in molti considerano un vero e proprio elisir di lunga vita (lo zenzero non è magico, ma in effetti ha proprietà diuretiche, mineralizzanti e depurative).

Curcuma radice
La radice della Curcuma

Breve ma necessario spoiler sulla curcuma: se siete abituati a comprare quella in polvere forse non sapete che la radice rilascia il colore. Quando la sbucciate, le vostre mani diventeranno inevitabilmente arancioni. Ma basta un po’ di limone o bicarbonato per eliminare le macchie. E la radice fresca è molto più nutriente di quella in polvere che si compra al supermercato.

Conservare le radici: essiccarle

Un altro modo per conservare le radici è essiccarle. Anche in questo caso prima bisogna togliere la buccia e tagliarle a fette, il più sottile possibile. Esistono molti modi per essiccare e quello più naturale è all’aria (in inverno potete mettere le radici sopra il termosifone).

In commercio non mancano delle apparecchiature apposite come gli essiccatori (anche portatili su Amazon), ma il forno tradizionale e quello a microonde possono fare al caso vostro. Una volta essiccate e raffreddate le radici possono essere riposte nei vasetti in vetro a chiusura ermetica.

Jessica Bordoni

Milanese giramondo, giornalista professionista dal 2015. Scrive di food&wine su varie testate, tra cui Civiltà del bere, Il Giornale e Le Guide di Repubblica.