Dal Messico: frutta, bevande e ricette vegetariane da provare

Cibo messicano vegetariano

Tra piatti tipici, bevande e frutti mai assaggiati, la cucina del Messico è una scoperta assoluta, a 360 gradi, e il cibo messicano vegetariano è forse la scoperta più interessante di tutte.

 

Oggi vi proponiamo piatti tipici messicani, bevande messicane da provare almeno una volta nella vita, e frutti curiosi da provare nel vostro prossimo viaggio in quest’affascinante paese dell’America Centrale. 

Guacamole

Indubbiamente il più celebre dei piatti messicani e delle ricette vegetariane messicane, il guacamole è una salsa a base di avocado, il cui uso risale al tempo degli Aztechi. Gli altri ingredienti principali sono succo di lime e sale, con aggiunta di peperoncino (verde Serrano del Sol, nella ricetta l’autentica).

Frijoles

I frijoles, chiamati anche fagioli rifritti alla messicana, sono un altro dei piatti messicani più famosi al mondo. Da servire come contorno, o da gustare con dei nachos, si possono usare anche per altre preparazioni, per esempio per farcire burrito o taco. I fagioli alla messicana vegetariani si preparano usando i fagioli neri, un colore che mantengono anche in cottura. 

Piatti messicani: Chilaquiles

I chilaquiles sono fondamentalmente dei nachos mollicci. È un piatto semplicissimo da preparare. Basta scaldare un po’ di salsa in una padella, diluirla con un po’ d’acqua, aggiungere alcuni nachos e guarnire il tutto con alcune guarnizioni: panna acida, formaggio sbriciolato, cipolle affettate, coriandolo tritato e uova fritte o strapazzate. Qui una ricetta.

Atole

L’Atole è una delle bevande messicane più diffuse. Consumata tradizionalmente durante le cerimonie sacre dagli Aztechi, è calda e cremosa, preparata con la masa (farina di nixtamal di mais – granella di mais bollita e lasciata riposare in una soluzione, fortemente alcalina, di calce); acqua; panela (zucchero di canna non raffinato); cannella, vaniglia, eventualmente cioccolato o frutta. Si può addolcire con zucchero di canna o miele.

Bevande messicane: Horchata

È impossibile visitare il Messico senza provare l’horchata, una bevanda a base di latte dolce fatta di riso e latte di mandorle, cannella e vaniglia. Si trova in tutti i negozi di agua fresca o nei mercati locali. La parola horchata deriva dal latino hordeata, acqua d’orzo.

Viene considerata una bevanda rinfrescante, bevuta in genere con ghiaccio durante l’estate o in luoghi con clima caldo, ma recentemente è diventata popolare anche nella sua versione calda.

Pozol

Il pozol è un mix di pasta madre di mais, fave di cacao, acqua e zucchero, che va servita con molto ghiaccio. È molto dolce e leggermente acida.

Tunas

In Italia sono conosciuti come fichi d’India, in Messico come tunas. È il frutto di una delle piante più iconiche del paese, il cactus noto come nopal. A seconda della maturazione, il sapore può variare da leggermente dolce a sciropposo: per quanto riguarda la consistenza, la polpa interna di questo frutto è a metà via tra un kiwi e un’albicocca. I tunas vengono solitamente consumati crudi dopo essere stati sbucciati, ma possono essere trasformati in succhi o deliziose marmellate.

Nanches

Chiamati anche channgunga, muruçi, nancite, craboo e “cucchiai d’oro”. Sono frutti gialli dalla polpa carnosa e dal profumo intenso. Il loro sapore è davvero particolare, con note di agrumi e banana che si accavallano.

I nanches vengono comunemente mangiati crudi e persino in un dessert, la Pesada de nance, facendoli bollire con zucchero di canna. C’è anche una bevanda alcolica a base di nanches, nota come liquore de nanche.

Mammea Americana

Conosciuta come mamey dai messicani, questo frutto ha l’aspetto di un gigantesco avocado arancione e la consistenza non è nemmeno troppo lontana dal suo cugino verde. Il suo sapore simile alla zucca, che ricorda in certi momenti anche la cannella, è sorprendente.

La mela Mammea è molto comune in Messico. Si mangia cruda ma è anche un amato gusto di gelato che di solito viene servito dai tricicli per le strade. Tra la frutta messicana autoctona, sicuramente una delle meno conosciute ma delle più interessanti.