Germogli commestibili: 9 alternative a quelli di soia

Quando pensiamo ai germogli commestibili, i primi a venirci in mente (se non gli unici) sono quelli di soia. Ma l’elenco delle varietà di legumi, cereali, ortaggi e persino semi oleosi che producono semi germogliati – tecnicamente i germogli sono questo – è in realtà molto più ampio.

Qui in Italia il pianeta dei germogli commestibili è ancora relativamente inesplorato, o comunque fuori dai radar dei consumi di massa. E questo spiega perché trovare al supermercato delle alternative a quelli di soia sia tutt’altro che scontato. A chi affidarsi allora? In primis al vostro fruttivendolo specializzato oppure a qualche negozio che vende prodotti biologici e naturali. In alternativa, fate un giro in una serra o in un vivaio per comprare direttamente le piantine. Molti infatti scelgono di auto-produrre i germogli a casa, nel proprio giardino o sul balcone. L’impresa è più fattibile di quanto si creda.  

So che vi state chiedendo se vale la pena saperne di più sui germogli commestibili e magari introdurli sistematicamente nella vostra alimentazione. La risposta, almeno dal mio punto di vista, è sì per almeno tre motivi. Uno: questi vengono chiamati “cibi in potenza” perché sono una miniera di vitamine, sali minerali, acidi grassi essenziali. Due: si tratta di alimenti leggeri, sia in termini di peso che di calorie, a fronte di un ottimo potere saziante. Tre: donano croccantezza e sapore ai piatti, assicurando un twist creativo anche alla “solita minestra”. Se sono riuscita a convincervi potete proseguire con la lettura: quella che segue è una guida essenziale ai germogli commestibili – soia esclusa – in ordine alfabetico e con qualche consiglio di utilizzo.

Germogli di aglio

Ovviamente l’aglio in questione deve essere fresco. I suoi germogli, di colore verdognolo, hanno un profumo più delicato e un gusto decisamente meno pungente degli spicchi essiccati. Vengono anche chiamati talli d’aglio e sono buonissimi a crudo, in insalata, conditi con olio e aceto – meglio ancora se balsamico. Qui trovate tanti interessanti contenuti sull’aglio.

Germogli commestibili: germogli di avena

L’avena è un cereale molto versatile, che conosciamo sotto forma di fiocchi ma anche di farina. Se amate il porridge, i biscotti e il pane di avena, anche i germogli vi convinceranno. Sbollentateli e aggiungeteli al vostro yogurt alla frutta preferito, ma anche ad una maionese o a salsa guacamole per un effetto crunch.

Germogli di bambù

Tipici della cucina orientale, sono ricchi di fibre e hanno un sapore piuttosto neutro che richiama la patata e l’asparago. Come altre tipologie di germogli, è sempre bene cuocerli prima di consumarli. La tradizione asiatica li abbina alle zuppe o li serve a mo’ di contorno, saltati in padella. Un grande classico molto apprezzato è la combo germogli di bambù e funghi cinesi shiitake.

Germogli commestibili di legumi

Come dicevo all’inizio, anche i legumi germogliano. Nel caso dei germogli di ceci, vale la stessa regola di quelli di bambù: bisogna sempre consumarli previa cottura. Il loro sapore ricorda la dolcezza dei ceci, ma l’aromaticità è più tenue dei semi veri e propri. Trasformateli in una salsa cremosa da spalmare su un crostino o per farcire un panino veg.

Germogli di fagioli

Anche i germogli di fagioli sono germogli commestibili molto diffusi nel continente asiatico. Si utilizzano soprattutto le varietà Mungo, Azuki e Borlotto, quest’ultima più familiare anche alle nostre latitudini. Potete sbollentare i germogli oppure cuocerli al vapore e poi condirli con un filo d’olio a crudo, sale e pepe. Oppure saltarli nella pentola wok con radice di zenzero a pezzetti, peperoncino e salsa di soia.

Germogli di grano

Il grano è tra i cereali più coltivati al mondo e anche i suoi germogli meritano un posticino nella vostra cucina. A differenza del seme (e dei suoi derivati come la farina), dove la presenza di glutine è maggiore, nei germogli è decisamente ridotta. Un’idea originale per il loro impiego? Aggiungeteli al ripieno dei ravioli per donargli consistenza e dolcezza.

Germogli di lenticchie

Germogli commestibili di lenticchie

Un altro legume dall’aromaticità dolce è la lenticchia, i cui germogli sono considerati una buona fonte di vitamina C. Il loro sapore si presta alla preparazione di condimenti per primi piatti, penso in particolare ai noodles e al riso basmati, ma anche a formati di pasta e riso italiani. Saltateli in padella con carote e zucchine tagliate alla julienne, aggiungete un po’ d’olio evo o di salsa di soia e il condimento è pronto.

Germogli di piselli

Qui a qualcuno verrà di sicuro in mente il biologo tedesco Gregor Mendel e gli esperimenti che ci facevano fare alle elementari chiedendoci di mettere dei piselli nel cotone e innaffiare il vasetto… Non entro nel dettaglio perché ci occupiamo di cucina e non di genetica. È solo per dire che i piselli li abbiamo visti e fatti germogliare fin da bambini. Potete cucinarli in umido con un sugo di pomodoro, oppure scottarli leggermente e unirli a una citronnette di capperi con cui condire una tartare di tonno o ricciola.

Germogli di senape

Se come me amate la senape, assaggiate anche i suoi germogli: hanno un sapore rinfrescante, piacevolmente amarognolo e pungente. L’ideale è abbinarli ad altri elementi vegetali, come ad esempio zucchine o patate, aggiungendo anche uova e formaggio grattugiato per preparare delle polpette. In alternativa una ricetta agrodolce: saltateli in padella con pinoli e uvetta.

I germogli da evitare

Breve ma utile postilla sui germogli non commestibili perché tossici per il nostro organismo. Tra i più comuni troviamo quelli di patate, melanzana, pomodoro peperone e peperoncino. Il discorso vale in generale per le varietà delle Solanaceae a cui questi vegetali appartengono. Massima allerta anche per le Rosacee, una composita famiglia che include piante da frutto come melo, pero, ciliegio, pesco, prugno, albicocco, fragole, more, lamponi.

Jessica Bordoni

Milanese giramondo, giornalista professionista dal 2015. Scrive di food&wine su varie testate, tra cui Civiltà del bere, Il Giornale e Le Guide di Repubblica.