Lo sapevi che quasi un bambino su due in Italia rifiuta di mangiare verdure e legumi? È un dato che fa riflettere — e che rende ancora più attuale il 17 giugno, giorno in cui si celebra l’Eat Your Vegetables Day, una ricorrenza nata negli Stati Uniti e ormai diffusa anche in Regno Unito e altri Paesi. L’obiettivo? Sensibilizzare le persone sull’importanza (urgente) di introdurre più vegetali nella nostra alimentazione quotidiana, soprattutto sin da piccoli.
In un mondo in cui la sostenibilità alimentare è sempre più al centro del dibattito pubblico, e in cui le scelte che facciamo ogni giorno a tavola hanno un impatto reale sul pianeta e sulla salute, questa giornata può diventare un’occasione utile per fare il punto e, perché no, cambiare abitudini.

Bambini e verdure: un rapporto complicato
Secondo i dati dell’Osservatorio Nestlé, il 46,4% dei bambini italiani mostra una scarsa propensione verso verdure e legumi. Il che non è solo un problema per la loro salute individuale, ma incide sull’intero stile alimentare della famiglia. Come ha sottolineato Laura De Benedetti sul Quotidiano Nazionale, “sono spesso i bambini a determinare il contenuto del carrello della spesa”. Insomma, se a loro non piace, è difficile che entri in casa.
Il punto è che le verdure non sono solo contorni, ma vere e proprie alleate del benessere. Come ha spiegato la prof.ssa Laura De Gara, nutrizionista dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, “se i bimbi li rifiutano, s’impoverisce l’alimentazione di tutta la famiglia”.

Mangiare vegetale: non è (solo) una moda
Se da piccoli impariamo ad amare i vegetali, è più probabile che da adulti ne riconosciamo il valore. Uno studio pubblicato su Nature Medicine ha monitorato oltre 100.000 persone nell’arco di trent’anni: solo il 10% è invecchiato in modo sano, e tra i fattori protettivi principali spiccava una dieta ricca e varia di frutta e verdura. Non a caso, anche la nostra cara dieta mediterranea, patrimonio UNESCO e bandiera italiana nel mondo, ruota attorno al consumo quotidiano di vegetali.
Stesso discorso arriva dall’American Journal of Medicine, secondo cui solo regimi alimentari ricchi di frutta e verdura contribuiscono davvero a migliorare la salute cardiovascolare, in particolare nei pazienti affetti da ipertensione e patologie renali croniche.
Quindi no, non è solo un trend da “veggie lovers”: mangiare vegetale è una scelta concreta di prevenzione, anche se spesso ce ne dimentichiamo (o ci sembra noiosa).
Educare al gusto: missione possibile?
Ma allora come si fa a far amare i broccoli ai bambini? O a rendere un’insalata più appealing delle patatine? La risposta è: con pazienza, creatività e un po’ di strategia. Il progetto Nutripiatto, ideato con l’Università Campus Bio-Medico, propone 10 consigli pratici per affrontare il rifiuto delle verdure in modo graduale e intelligente. Qualche esempio? Coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti, proporre le verdure in modi sempre nuovi (dai frullati ai muffin salati), e mai forzare: il cibo è anche relazione.
Secondo gli esperti, serve una “rieducazione del palato” che parta dalle famiglie e prosegua nelle mense scolastiche. Come ricorda Camilla Sarnagiotto su Corriere della Sera – Cook, le conseguenze del rifiuto delle verdure da piccoli non si fermano al presente, ma si proiettano sulla salute futura di tutti.
Eat Your Vegetables Day: un invito a fare pace col verde
Alla fine, il 17 giugno non è una data qualunque: è un piccolo reminder per tutti, dai genitori ai più giovani, per fare pace con il verde nel piatto. Che sia una porzione di spinaci, un hummus di ceci o delle zucchine grigliate con menta e limone, ogni gesto conta.
Non serve diventare tutti vegetariani (a meno che non lo vogliate, ovvio), ma imparare ad apprezzare il gusto e il valore dei vegetali sì. Perché mangiare bene oggi vuol dire vivere meglio domani.