Pluot, il frutto di cui sentirete molto parlare

Gli ibridi hanno sempre suscitato sentimenti contrastanti, molto scetticismo e altrettanta curiosità, soprattutto se si tratta di incroci fatti tra diverse tipologie di frutta. Ma essendo io curiosa fino al midollo e volendo assaggiare letteralmente qualsiasi cosa mi passi davanti, non potevo tralasciare un frutto dal nome così particolare: il pluot. La cosa che più ha stuzzicato di più le mie papille gustative è che l’ibrido in questione nasce dall’incrocio di due dei miei frutti preferiti.

Il merito di questa invenzione va a Floyd Zaiger, fondatore della Zaiger’s Genetics di Modesto, in California, un’azienda specializzata nella creazione di frutti ibridi. Questo allevatore di frutta, venuto a mancare lo scorso giugno all’età di 94 anni, con l’aiuto della sua famiglia ha sviluppato 420 varietà di frutta e noci – tutte brevettate negli USA. Tra queste sue invenzioni una delle più famose, se non la più famosa, è stato il frutto Pluot, chiamato anche “uovo di dinosauro”, per via della buccia grigio-verde con piccole macchie rosse. 

Come è nato il Pluot

Chris Floyd Zaiger nasce il 26 aprile 1926 e sin da piccolo ha a che fare con l’agricoltura: la sua famiglia coltivava in Iowa e successivamente in Oregon. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si laurea in patologia vegetale e nel 1956 viene assunto come apprendista da Fred Anderson, uno degli allevatori di frutta più noti del tempo che pare abbia inventato la moderna nettarina (questa non ve l’aspettavate eh?). Zaiger dopo poco si mise in proprio: di giorno gestiva un asilo nido e la notte allevava frutta.
Uno dei suoi più grandi trionfi è appunto il Pluot. La pianta del Pluot è una drupacea, ovvero che produce una drupa, un frutto carnoso caratterizzato da una parte interna legnosa. Ne sono un esempio la mandorla, l’albicocca, la ciliegia, la prugna, l’oliva. Questo ibrido è il risultato ottenuto da un incrocio multiplo, composto per tre quarti dal susino e per un quarto dall’albicocco.

Pluot, il frutto a metà tra prugna e albicocca

Per capire il pluot è però necessario conoscere prima il suo antenato: il plumcot, anche lui un ibrido, a metà tra prugna e albicocca, creato da Luther Burbank , il grande allevatore di frutta di inizio ‘900. Floyd Zaiger, affascinato dal lavoro del suo predecessore, sperimentò e fece innumerevoli tentativi per rendere il plumcot un frutto meno aspro e più facile da coltivare. 
Zaiger durante tutta la sua vita si concentrò sul miglioramento delle drupacee – pesche, nettarine, albicocche, prugne e ciliegie – ma la sua vera passione rimase combinare prugne e albicocche.

Che sapore ha il frutto pluot?


Negli anni ’80 arrivò la vera svolta: dopo innumerevoli tentativi ed esperimenti, Zaiger incrociò i plumcots di Kurbank con delle varietà di prugne. Riuscì così a creare prugne interspecifiche che in seguito registrò come Pluots. Queste nuove varietà, dolci e succose, hanno letteralmente rivoluzionato la categoria di questo frutto. 

These are Pluots that are soaking in a bowl.


In percentuale, il frutto del pluot è 75% prugna e 25% albicocca e se dall’esterno può avere sembianze della prima, all’interno ha la polpa morbida della seconda; proprio per questo motivo il nome deriva dalla crasi fra plum (prugna) e apricot (albicocca). Il pluot contiene una buona quantità di vitamina C, vitamina A, potassio e fibre, ma il suo grande successo è dovuto principalmente al gusto zuccherino e alla consistenza tenera. 

Come si usa il frutto Pluot in cucina

Di questo ibrido esistono numerose varietà: Dapple Dandy, Santa Rosa, Flavor King, Emerald Beaut, Flavor Heart, Cinnamon Red, Flavor Royal e Black Nectar. Tutti nomi molto fighi per indicare un prodotto tendenzialmente assai simile. Sebbene non siano tutte esattamente tre quarti di prugna e un quarto di albicocca, rientrano comunque nella famiglia dei pluots perché il frutto predominante, in termini di percentuale, è sempre la prugna. 

In Italia è oggi possibile trovare il pluot anche nei supermercati più forniti, e spesso viene presentato con la dicitura “prugna pluot”, mentre in America e in molti altri paesi è presente ovunque, in qualsiasi posto si venda della frutta. 

Torta con il pluot

Le ricette che si possono realizzare con il pluot sono infinite. Per gli amanti delle insalatone potrebbe essere un’idea accostarlo al pollo o a dei formaggi molto salati come la feta, credo non stonerebbe neanche con della granella di frutta secca e della verdura amara come il radicchio o la rucola. Inoltre il pluot è un più che valido sostituto della normale prugna o di una mela e abbinato alla vaniglia raggiunge sicuramente livelli altissimi di golosità. Essendo un frutto dolce e acquoso quanto basta è perfetto per farci del gelato o una torta come questa. Perché no, anche una salsa per condire l’arrosto. A me è già venuta fame.

Alice Caccamo

In continuo movimento tra Roma e Milano, scrive di enogastronomia e di sostenibilità, territorio e tradizioni. Appassionata dell'Italia e delle sue infinite ricchezze, crede nell'importanza dei prodotti naturali e autentici.