Quando si parla di Capodanno, la prima cosa a cui si pensa è il countdown, i fuochi d’artificio e una bottiglia che salta. Ma intorno al mondo capita qualcosa di molto più profondo, in cui il cibo diventa un gesto simbolico, un impegno non detto verso l’anno che sta arrivando. E tra tutti gli alimenti, frutta e ortaggi spesso fanno il lavoro più importante in termini di significato; perché forme, consistenze o semplicemente il contesto di consumo finiscono per raccontare una storia e celebrare il passaggio da un anno all’altro, con aspettative di prosperità.
Qui sotto trovi una rassegna di usanze, alcune famose e altre meno note, ma tutte legate a frutta o ortaggi e a un’idea di fortuna, abbondanza, salute o successo.
Dodici chicchi d’uva — Spagna, America Latina, Italia meridionale
Una delle immagini più iconiche di Capodanno è quella delle persone con l’orologio che va verso mezzanotte e una manciata di uva in mano. La regola è semplice: un acino per ogni rintocco di mezzanotte. Dovessero finirti i chicchi prima di mezzanotte, tecnicamente perdi l’ultimo auspicio.
Perché proprio l’uva? Anche se oggi è più divertente che altro, nella tradizione popolare l’uva — e in generale la frutta rotonda — ricorda le monete e quindi richiama idee di abbondanza economica. Questo vale soprattutto in Spagna e in alcuni angoli del Sud Italia, dove la tradizione è arrivata direttamente da lì.
Un gesto collettivo, spesso competitivo (riuscire con tutti e 12 gli acini non è banale), che mette in bocca una forma di augurio concreto per i mesi che verranno.

Frutti tondi a profusione — Filippine
Esattamente sulla scia di questa tradizione, nelle Filippine sulla tavola compaiono dodici frutti rotondi, uno per ogni mese dell’anno: arance, uva, mele, meloni, longan, tutto ciò che richiama una forma circolare. Il cerchio qui è centrale perché rappresenta continuità, completezza, ciclicità. L’anno nuovo deve “scorrere” senza intoppi.
Il messaggio è semplice: l’abbondanza si costruisce mese dopo mese.
Melograno — Mediterraneo e oltre
Melograno e Capodanno sono un’accoppiata che attraversa millenni. Nel bacino mediterraneo questo frutto è sempre stato simbolo di fertilità, ricchezza e abbondanza. Gli antichi (greci ma non solo) lo associavano a primavera, vitalità e fecondità proprio per i suoi numerosi chicchi.
In alcune parti della Grecia esiste anche il rito di rompere il melograno a terra appena passato il nuovo anno: più semi si disperdono, maggiore sarebbe la fortuna di casa.
La sua presenza nelle tavole di Capodanno parla di abbondanza in modo immediato, è un’immagine forte, quasi visiva, di quello che si vorrebbe dall’anno nuovo.
Lenticchie (e il mondo delle leguminose tonde) — Italia e oltre
In Italia, lenticchie a Capodanno sono un must. Le trovi spesso insieme a cotechino o zampone, ma è la forma piatta e rotonda delle lenticchie che le collega alla metafora delle monete — l’idea è “più ce ne sono, più la ricchezza si accumula”.
In ogni tavola del 31 la lenticchia dev’essere presente, e si mangia a mezzanotte.
Questa interpretazione è vecchia quanto Roma antica: lì, regalar lenticchie simboleggiava l’augurio che si trasformassero in denaro nell’anno nuovo.
Verdure verdi — Stati Uniti meridionali (cavolo & co.)
Negli Stati Uniti, specialmente nel Sud, il Capodanno porta in tavola verdure verdi a foglia, come cavolo, bietole o spinaci. Il motivo è che il verde intenso ricorda il denaro, proprio come il colore dei dollari.
In combinazione con piselli o fagioli che richiamano forme tonde, l’intero piatto diventa una sorta di “rituale gastronomico di prosperità” in cui il colore e la forma si combinano per evocare guadagni e successo.

Agrumi — Asia e simbolismi circolari
Gli agrumi, nella cultura cinese e in molte aree dell’Asia, sono considerati portatori di buona fortuna, in parte per la loro forma quasi perfettamente sferica che riecheggia il concetto di ciclo completo e anche per la tonalità calda e luminosa che richiama ricchezza e energia positiva.
Questo non è specifico del Capodanno occidentale, ma nella stagione delle feste e soprattutto durante il Capodanno cinese gli agrumi diventano protagonisti: non solo come cibo, ma come simboli di buon auspicio e anche regali.
Frutta secca e noccioline — un bonus di dolcezza
In molte culture europee la frutta secca (nocciole, noci, mandorle, fichi secchi, uvetta) è associata a prosperità, salute e protezione. In Italia alcune tradizioni vogliono addirittura che nei primi giorni dell’anno si conservino nel portafoglio i noccioli o i nocciolini del primo frutto mangiato, come piccolo talismano portafortuna.
Non è universalissimo, ma è una declinazione interessante di come anche i semi più piccoli e semplici finiscono per funzionare come simboli di abbondanza — probabilmente perché sono nutrizionalmente densi e culturalmente legati alla sopravvivenza.
