Viaggio a Riga: tra vie gotiche, art nouveau e sapori veggie

Se stai pianificando un viaggio a Riga, capitale della Lettonia, non puoi perderti il breve video di ARTE tradotto da Internazionale che racconta la rivoluzione vegetariana nella capitale lettone. Immagina una città sospesa tra l’eleganza urbana di Praga e il fascino più easy di un paese dell’ex blocco sovietico: ecco Riga, capitale della Lettonia, ricca di palazzi liberty, piazze lastricate e un costo della vita sorprendentemente più basso di tante altre capitali europee. Inoltre, negli ultimi anni, Riga ha visto fiorire locali che celebrano prodotti locali e ricette senza carne, spingendo sempre più viaggiatori a includere un’esperienza veggie nel loro tour. Dai mercati artigianali all’onda green che attraversa la città, ecco i caffè e ristoranti imperdibili per un viaggio all’insegna del gusto e della sostenibilità.

I grandi protagonisti della scena vegetariana
Qui non parliamo solo di locali che aggiungono una sezione “veg” al menù: Riga si anima grazie a pioniere come Mārtiņš Mičulis, che dal 2020 sforna blocchi di tofu da un chilo – «il mio tofu è autoprodotto, perché qui in Lettonia non trovavo un tofu buono come quello asiatico – inoltre è un grande blocco, non i soliti 100–200 g delle aziende», racconta Mičulis a Arte, «distribuisco tutto in bicicletta, ma produrre quasi una tonnellata al mese fa sudare… sono esausto, ma felice»! La sua impresa home‑made sulla soia lettone è la prova che l’autoproduzione è tornata di moda. Dall’altro lato, la Dr.ssa art. Astra Spalvēna (esperta di cultura gastronomica locale) sottolinea come «l’interesse per il vegetarianismo sia sempre più popolare. A Riga, le opzioni veggie si trovano ovunque: supermercati, mense e caffè. Vedo il suo potenziale: mi aspetto una revisione della nostra dieta tradizionale, soprattutto se si escludono i prodotti del mare, con un’attenzione particolare ai nostri prodotti locali. Siamo grandi fan della canapa e del burro di canapa, un’ottima fonte di proteine coltivate localmente» – parole che raccontano una vera rivoluzione culturale, non solo gastronomica.

Mārtiņš Mičulis nel suo laboratorio a Riga (foto dal sito tofu.lv)

Scoperte veggie tra Pārdaugava e il centro storico
Partiamo dal cuore di Pārdaugava, dove Fazenda Bazārs – aperto dal 2011 – è diventato un punto di riferimento per chi ama il design retrò e i piatti a base di ingredienti bio e stagionali. Qui puoi gustare un “vegetarian platter” abbondante, insalate di cereali e un delizioso marzipan cake, il tutto sorseggiando un caffè specialty. A pochi minuti a piedi, Stockpot reinventa la pausa pranzo con un menu quotidiano che spazia da zuppe esotiche (come il Mushroom and vegetable soup with Coconut milk), passando per hummus fatti in casa e noodle orientali. Il concept: piattaforme “half-size” per assaggiare più ricette e mangiare sostenibile a prezzi onesti, perfetto per chi cerca sapori internazionali e avere alternative meat free.

Buffet, bakery e coffee break d’autore
Nel quartiere di Zemgale, Garda Pura (Gardā pupa) è un’oasi vegetariana con buffet a peso: bastano 5 € per un piatto stracolmo di piatti vegan fatti in casa, dai legumi speziati alle insalate stagionali. Spostandoci verso il centro, Mazā Terapija offre un’esperienza più intima: un bistrot vegano che unisce sapori nordici a pasticceria artigianale, dove risotto ai funghi e “soy schnitzel” sono protagonisti del lunch menu. Per una sosta caffè dal mood un po’ hipster, Miit Coffee fonde specialty coffee e piatti vegetariani: pancake alla banana, toast con avocado e bowl energetiche, il tutto in un ambiente luminoso e molto estetico. Infine, per chi cerca comfort food 100 % vegan, Kozy Eats propone burger, wok e dessert – imperdibili il tofu “lasis” su purè di pastinaca e la Caesar salad con nuggets di soia – in un locale family-friendly dove il cane al guinzaglio è benvenuto.

Con un budget da studente Erasmus o digital nomad, un viaggio a Riga è l’ideale per unire arte, storia e cucina vegetariana e vegana: tra un castello medioevale e un museo dedicato all’art nouveau, il palato scopre una scena gourmet inaspettata e ancora cheap.