I filosofi erano già veg: Ovidio, Voltaire & co. avevano capito tutto prima di noi

Spoiler: prima di Beyoncé, Greta e i trend TikTok sulla plant-based life, c’erano loro. I filosofi. Già nell’antichità, alcuni pensatori avevano intuito che mangiare vegetale non solo fa bene agli animali e al pianeta, ma anche alla nostra salute. Oggi la scienza conferma quello che Ovidio, Lucrezio e Voltaire dicevano secoli fa: una dieta vegetale può allungarti la vita, letteralmente.

Ovidio e Pitagora: veg per filosofia (e per armonia col pianeta)


Il poeta latino Ovidio era fan di Pitagora, uno dei primi promotori della dieta “vegetale” nella storia. Pitagora pensava che per vivere bene bisognasse smettere di uccidere altri esseri viventi per nutrirsi, perché la Terra offriva già abbastanza senza bisogno di spargimenti di sangue. Ovidio lo racconta nelle sue Metamorfosi, dove cita cibi “puri” che non portano morte.

Questa idea ha avuto così tanto successo che per secoli il vegetarianesimo si chiamava dieta pitagorica. Per Pitagora e Ovidio, la scelta vegetale non era solo una questione di salute, ma di profonda armonia con il mondo naturale: “Per liberarci da istinti e appetiti animali, che ci tengono giù, si dovrebbe cominciare alla radice da cui il problema ha origine: dovremmo fare una riforma radicale del cibo”. Una scelta di vita, insomma, che univa etica e rispetto per la natura. E che oggi potremmo dire fosse anche eco-friendly.

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Lucrezio: umani e animali? Stesso livello


Anche Lucrezio, poeta e filosofo epicureo, aveva una visione avanti anni luce: per lui, umani e animali erano sullo stesso piano. Niente gerarchie, niente “noi superiori-loro inferiori”; una prospettiva che oggi suona molto simile ai moderni discorsi sui diritti animali e sull’antispecismo. Il suo “orizzontalismo” etico prevede una società più equa non solo tra umani, ma anche tra tutte le specie. E ovviamente anche un’alimentazione che ne tenga conto.

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Voltaire: l’illuminista animalista (in anticipo su tutti)


“Cos’è più abominevole che nutrirsi di cadaveri?” A dirlo non è un attivista vegano 2025, ma Voltaire. Già nel Settecento lo scrittore francese denunciava l’allevamento animale e promuoveva il vegetarianesimo, e negli ultimi vent’anni della sua vita fu totalmente meat-free, anticipando concetti oggi alla base della sostenibilità e del rispetto per gli animali.

Nei suoi “Pensieri vegetariani” parla chiaro: trattare gli animali come oggetti è un’aberrazione. Il primo vero vegan influencer?

Oggi la scienza gli dà ragione


A confermare che questi filosofi ci avevano visto lungo è uno studio recente presentato all’American College of Cardiology e ripreso dal Corriere della Sera. I ricercatori hanno seguito quasi 78mila persone con disturbi cardiometabolici e scoperto che chi segue una dieta vegetale equilibrata vive più a lungo. Le buone notizie: verdure, frutta, cereali integrali, legumi, tè e caffè riducono i rischi di mortalità. Quelle meno buone: non basta dire “mangio veg” e buttarsi su patatine, pane bianco e bevande zuccherate, perché la qualità conta.

La starter pack veg (versione filosofo 2.0)


Per entrare nel club dei saggi plant-based, ecco i 7 must da mettere nel carrello:

• Legumi: ceci, lenticchie & co. = proteine, ferro e fibre

• Tofu e tempeh: super versatili, pieni di proteine vegetali

• Verdure a foglia verde: spinaci, cavolo riccio = calcio e ferro

• Frutta e frutta secca: antiossidanti e grassi buoni

• Alimenti fortificati: B12, vitamina D & altri nutrienti fondamentali

• Cereali integrali: la base per una dieta bilanciata

• Fonti di vitamina D: come funghi e alimenti fortificati

Vivere meglio, più a lungo (con filosofia)


Oggi come ieri, mangiare vegetale non è solo una moda – è una visione del mondo, un modo per vivere in armonia con l’ambiente, gli altri esseri viventi e noi stessi. Come scrive Beppe Severgnini nel suo libro “Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia”, servono adulti saggi, non solo anziani stanchi. E magari anche qualche piatto veg in più.

Scommettiamo che Ovidio, Voltaire e Lucrezio avrebbero condiviso volentieri una bowl di quinoa e hummus?