In Italia oltre la metà dei bambini consuma regolarmente snack dolci, patatine e bibite zuccherate. Frutta e verdura? Spesso grandi assenti. A dirlo è il rapporto Cibo e Bambini della Fondazione Aletheia, citato da la Repubblica, che accende i riflettori su un tema urgente: l’alimentazione sbilanciata delle nuove generazioni e il boom di cibi ultra-formulati.
Bevande gassate, piatti pronti, merendine imbustate: comodi, veloci, ultra-palatabili. Ma anche poveri di nutrienti, ricchi di additivi e spesso causa diretta di sovrappeso, obesità, diabete e patologie cardiovascolari. Oggi, in Italia, quasi un bambino su dieci è obeso e oltre un quarto è in sovrappeso. Un dato che ci colloca al 21° posto in Europa per obesità infantile.
E allora, come si può rimettere la frutta e la verdura al centro della tavola quotidiana?

Il problema è culturale, non solo nutrizionale
Secondo Riccardo Fargione, direttore della Fondazione Aletheia, “la scuola è un luogo fondamentale in cui diffondere comportamenti alimentari corretti”. E non a caso le mense scolastiche sono oggi considerate una leva strategica per ridurre le disuguaglianze e trasferire buone abitudini alimentari fin da piccoli.
Ma se da un lato servono politiche pubbliche più incisive, dall’altro ogni famiglia ha un ruolo chiave. Ecco alcuni suggerimenti pratici e realistici per far amare i vegetali anche ai più piccoli, senza stress (e senza ricatti a tavola):

🥦 5 idee per far mangiare verdure ai bambini (senza trucchi banali)
1. Coinvolgili come piccoli chef
Fagli lavare l’insalata, sgranare i piselli, girare il sugo: mettere le mani in pasta li rende più curiosi e disponibili ad assaggiare. Anche i bimbi più diffidenti si avvicinano di più a ciò che hanno contribuito a creare.
2. Dai un nome (e un volto) al cibo
Non dire “questa è lattuga”. Di’ “questa è la lattuga che cresce sul nostro balcone”. Personalizza: “Queste sono le carotine di Giulia”, “i pomodorini di nonna”. Il coinvolgimento emotivo aiuta molto più del classico “fa bene alla salute”.
3. Punta sul colore, non sulla quantità
Una piccola porzione, ma piena di colori diversi, è più invitante di un piatto triste. Fai “bowls” arcobaleno, crea faccine con le verdure, servi frutta a cubetti su uno spiedino: l’estetica conta, anche per i bambini.
4. Sii un esempio (coerente)
I bambini imitano, soprattutto nei primi anni. Se vedono che i genitori bevono Coca Zero a pranzo ma pretendono che loro mangino broccoli, qualcosa non quadra. Mangia con loro e mostra che i vegetali possono essere un piacere.
5. Parla di sapori, non di vitamine
Evita di trasformare il pasto in una lezione di scienze. I bambini non vogliono sapere quanti antiossidanti ha una melanzana, ma se “è dolce o croccante”, “scrocchia o si scioglie”. Descrivi le sensazioni, non solo i benefici.
Educare al gusto è un atto d’amore (e una scelta politica)
L’alimentazione non è solo biologia, è cultura, emozione, relazione. Non si tratta di convincere i bambini a diventare dei piccoli health influencer, ma di farli crescere in un contesto dove il cibo buono, sano e stagionale è la normalità.
Perché sì, un gelato ogni tanto ci sta. Ma se ogni giorno la merenda è un pacco di biscotti farciti, qualcosa va rivisto. Per il loro presente. E per il nostro futuro collettivo.